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Cosa farai questa notte,
una luce si spegnerà
ed il freddo, le luci,
la rabbia, la nebbia e l'amore
che se ne va.

Ma al mattino penserai
fra il caffè e la tua realtà
come è strano insieme a lui
proprio in mezzo alla città.


(Francesco De Gregori - In mezzo alla città - 1972)

Mi capita di pensare, a volte, alle persone che ho incontrato nella mia vita. Semplici volti, incrociati per strada, ai quali magari ho rivolto soltanto un "scusi, che ore sono?", immediatamente confusi tra la folla, destinazione sconosciuta. Ognuno di loro ha una sua storia, una sua casa, una sua realtà, non molto diversa dalla nostra, fatta di pensieri e parole.
Tutto appare naturale, istintivo, tra gente che va e viene, in un continuo andirivieni di contatti umani quotidiani.

Mi soffermo a pensare, seduto su una panchina....guardo per un attimo il cielo e con la mente volo lontano, come un gabbiano che guarda tutti dall'alto....mi accorgo di essere un puntolino nero collocato in uno spazio interattivo, sempre in movimento, come un formicaio freneticamente al lavoro, dove ogni persona ha il suo ruolo ben definito, inconsapevoli dell'esistenza di chi gli passa accanto.

A volte queste persone si incontrano ed hanno una storia: qualcuno lo definerebbe il "caso"....per me è qualcosa di più. Non è nemmeno "predestinazione"....

Ne parlavo a Genova con Clopat, a casa di Pholas, davanti alla finestra che dà sulla strada: passanti ignari di chi li osserva e li commenta....per un attimo hanno fatto parte della nostra vita, solo per il fatto di averli guardati, come immortalati in una foto anonima. Persone che guardano altre persone, come il vento che spazza via le foglie, portandole verso altre persone.

Eccoci qui, ex sconosciuti puntolini neri sparsi per l'Italia....ci siamo conosciuti per mezzo di una ragnatela informatica e ci siamo ritrovati, ognuno col proprio bagaglio umano, con i suoi problemi, con le sue esperienze....come se fosse la cosa più naturale del mondo; in fondo, l'uomo è fatto per le relazioni sociali.

Eppure qualcosa mi sfugge.....perchè noi? Perchè dovevo conoscere voi? Perchè Antonella ha trovato anche noi? Noi....persone mescolate con altre persone....come molti altri....puntolini neri che si agitano tra la folla....
Non so dare una risposta razionale a qualcosa che sento fortemente irrazionale, nè pretendo di fornirla; ma non è mai per caso che le persone si incontrano, da chi ti vuol bene a chi ti fa del male....

E come ogni mattina penserò "fra il caffè e la tua realtà, come è strano insieme a voi proprio in mezzo alla città".

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