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E riposo così, cullato da un'armonia che non si fa attendere. Lei era lì, immobile, eterea, come una stella incastonata sui scogli, pronta a ricevere le onde portate dal mare in burrasca. La fissavo estasiato, come mai prima d'ora in vita mia. La sua luce divenne sfolgorante. Lastre di ghiaccio emersero dal mare, trasparenti, lucide, fredde come il diamante, a baluardo della sua bellezza.
"Ma tu chi sei?"
"Sono colei che bussa al tuo cuore"
"Le avevi mai viste quelle gocce di rugiada? Quelle là...tra i fili d'erba della scogliera..."
"Le ho viste. Sono lacrime notturne. Cadono dal cielo, invisibili, dolcemente come neve."
"Ci ho posato la mano e l'ho sentita calda. E' strano...mi capita di guardare qualcosa e di restare ore a fissarla. Ogni volta sembra diversa."
"Dietro di te c'è l'altra metà del cielo. Hai visto che colori?"
"Sì...forse troppo innaturali. Senti, però, quest'aria umida ...ti attraversa la pelle."
"Fai come me....chiudi gli occhi...respira...ti sentirai pieno di vita..."
E venne il vento e sgretolò la roccia. Leggera, muta, cadeva la pioggia. Lastre di ghiaccio sprofondarono nel mare, impercettibili, mentre lei sorrideva stagliando il suo sguardo nel blu dell'oceano.
"Lo sai...prendevo la scatola in cui conservavo i miei tesori. Vi posavo con cura il mucchietto di polvere dei miei ricordi, bruciati dal tempo. E mentre tenevo tra le dita quella polvere rossa, avevo la sensazione che ciascun granello mi narrasse ancora una volta una delle leggende che avevo udito da bambino"
E volò alta nel cielo, libera, come una piuma accompagnata dal soffio di un innamorato. Le luci della notte si accesero a poco a poco, pronte ad accoglierla nel seno della vita. Non la vidi mai più. Ma nelle fredde sere d'inverno, quando tutto diventa bianco e tutto diventa più piccolo, la posso incontrare nei cristalli delle mie lacrime.
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