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Jade Warrior

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I Jade Warrior sono stati nel panorama progressivo inglese un gruppo assolutamente atipico che nell'arco di una decina d'anni ha abbracciato molteplici generi musicali fino a miscelarli tra loro in una fusione sublime in "way of the sun" il loro magnifico canto del cigno (i successivi targati '80 e '90 con formazione largamente rimaneggiata non hanno né la stessa ispirazione né la pura emotività dei precedenti).

Ma andiamo con ordine.

Nel 1969 "July", una band inglese di matrice psichedelica, dà origine ad un buon album di protoprog che, pur non essendo un capolavoro, è un discreto esempio dei primordi di prog sinfonico inglese. Dopo la pessima riuscita commerciale, il gruppo si scioglie mentre due loro membri, il chitarrista Tony Duhig e il percussionista/flautista Jon Field, formano con il bassista/cantante Glyn Havard i "Jade Warrior".

Il nome, scelto da Jon Field, in Giappone descrive il samurai che dimostra particolare attitudine per la poesia e per l'arte in generale, ma parimenti è un killer spietato e sanguinario. Abbastanza ovvia la motivazione di tale scelta, una similitudine per simboleggiare l'apparente conflitto dei vari stili musicali presenti nei loro lavori.

Quando cominciano a far circolare i provini della loro prima fatica, vengono immediatamente ingaggiati dalla Vertigo, l'etichetta a spirale sempre attentissima alle nuove sonorità che all'inizio dei settanta si stavano sviluppando a macchia d'olio in terra d'albione. Esce così, nel 1970, la splendida opera prima dal titolo omonimo dove il gruppo è ancora alla ricerca della propria reale identità, un frutto forse acerbo, ma già gustosissimo per palati raffinati: l'influenza maggiore è forse quella dei primi Jethro "blues" Tull ("A Prenormal Day at Brighton" e "Telephone Girl"), anche la voce di Havard è assai simile a quella di Anderson, ma fortissime influenze afro si fanno largo tra i solchi di "Masai Morning" fino a sfociare nella meditativa e caleidoscopica "Dragonfly day" una suite che si dipana tra una battaglia pianoforte e flauto di rara bellezza. Echi di psichedelia in "Sundial Song" mischiati a violentissimi riff di chitarra tipicamente hard rock. Un esordio scoppiettante nonostante l'assenza della batteria (!!!) e molti sentieri aperti che conducono a direzioni opposte da poter esplorare nei loro futuri lavori.

Il successivo album "Released", uscito nel 1971, è un capolavoro. Al gruppo base si uniscono il batterista Alan Price ed il sassofonista Dave Connors ed incomincia il decollo verticale della band scoperta, grazie a questo "monster" album, anche negli Stati Uniti dove avrà l'onore di avere il disco stampato oltreoceano. Un evento per un gruppo la cui popolarità è soggiogata al sottobosco prog (successe anche ai "Catapilla" limitatamente al loro primo disco) e non è certo paragonabile a ben più famosi mostri sacri quali King Crimson e Jethro Tull.
A parte un pezzo non propriamente progressivo e nemmeno ben riuscito (We Have Reason To Believe) tutto il resto dell'album è di una bellezza straordinaria, ma ancora una volta disomogenea quasi che la "maledizione" del nome impedisca al gruppo una precisa identità indispensabile per ottenere quel successo commerciale che ne garantisca la longevità.
Abbiamo una forte componente progressiva in "Three-Horned Dragon King " e "Minnamoto's Dream", dove la voce lascia spesso spazio ad improvvisazioni Art rock e jazz/rock con soventi venature hard. Mai come in questo album i Jade Warrior opteranno per una direzione musicale vicinissima ai gruppi storici "Canterbury" quali i Soft Machine, National Health, Caravan etc.
Un disco da avere assolutamente.

Il terzo album, "The Last Autumn's Dream", vede l'abbandono di Dave Connors, una minore venatura prog e bellissimi duetti di batteria e percussioni suonate a mani nude. Ottimi esempi di quanto sopra riportato sono "A Winter's Tale","Morning Hymn" e "Lady of the Lake". Sonorità asiatiche, che prima facevano capolino solo occasionalmente, sono ora pienamente riconoscibili in pezzi quali "May Queen", forse il miglior pezzo dell'album, e "Born On the Solar Wind". Solo "Joanne" rimane un pezzo tipicamente hard prog, ma i Jade Warrior stano prendendo ormai una direzione differente che sfocerà nella new age quando cambieranno etichetta, con il prossimo album.

Prima però di migrare altrove, i Jade Warrior intraprendono una lunga tournée negli States ed una volta tornati in patria, cominciano ad avere grossissimi problemi con la loro casa discografica che mal digerisce il loro progressivo allontanamento dal progressive ( scusate il gioco di parole) e che rifiuterà di pubblicare "Eclipse" e "Fifth Element", magari in formato doppio come voleva il gruppo. Nel cassetto erano rimaste ancora quindici splendide composizioni , superiori ai pezzi dati alle stampe, che la Vertigo voleva, forse, fare uscire in un secondo tempo, ma ormai il rapporto con il gruppo era giunto al capolinea. Solo pochi test pressing, ormai introvabili, lasciano traccia di quello che probabilmente è il vero capolavoro del gruppo. Fortunatamente nel 1988 il disco "Eclipse" viene dato alle stampe, in numero purtroppo limitato, e mettendolo sul piatto si ritorna indietro nel 1973. Lo stesso anno verrà pubblicato anche "The Fifth Element", quinto album che sarebbe dovuto uscire per la Vertigo.
Nessun dubbio per chi scrive che "Eclipse" sia superiore a "The Last Autumn's Dream", a cominciare dalla stupenda "Too many heroes" che sembra il necessario prolungamento alla straripante "Change In Time" degli svizzerissimi "Toad" o a "Maenga Sketch" che potrebbe stare in qualunque album del primo Santana. Ancora una volta, però, le direzioni da prendere, molteplici come sempre, si sono rivelati fondamentali: la vera forza, ma anche il vero limite di questo gruppo; il cambio di etichetta porterà quella omogeneità a lungo ricercata, ma anche quell'appiattimento verso la non sperimentazione diversificata che relegherà i successivi splendidi quattro album all'anonimato quasi completo. Un vero peccato.
Del periodo Island ne parlerò prossimamente nella seconda parte dell'articolo sui Jade Warrior.

Jade WarriorFifth ElementEclipseReleasedThe Last Autumn's Dream

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