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Il mio cuore a Cuba

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E' difficile spiegare ciò che ha rappresentato questo viaggio per me.
E' stata senza dubbio un'esperienza di vita molto importante, che mi ha segnato profondamente, non solo nel cuore.

Provo a buttar giù qualche sensazione sparsa, qualche piccolo pensiero.

Cuba

Cuba è tutto ed il contrario di tutto.

Cuba è una maga che ti predice un futuro che già conosci e ti saluta con un sorriso aperto, augurandoti felicità e benessere sapendo che combatti tutto il giorno con una malattia che non conosce, lo stress.

Cuba è un contadino al quale chiedi informazioni e ti porta nella sua dimora fatiscente e non ti lascia andar via senza averti offerto una cena calda come il suo cuore.

Cuba è musica, danza, sole, voci urlanti fatte apposta per superare l'ululato del vento durante un uragano.

Cuba è un "conosco un italiano che lavora a Milano", detto per creare empatia e far aprire i nostri cuori così chiusi dalla diffidenza.

Cuba sono 14 maialini che attraversano la strada e ti tengono fermo incredulo al bordo della macchina per 20 minuti, perchè dopo che hai suonato il clacson si sono ancora di più avvicinati per la curiosità.

Cuba è il rumore delle onde la sera sul Malecon, illuminato da una giovane luna che sorride agli amanti veri che passeggiano ed a quelli finti che cercano un luogo per appartarsi.

Cuba è lusso antico dimenticato, dimore fatiscenti, case scolorite, degrado e nobiltà.

Cuba è una strada di 40 km in mezzo al mare che ti porta in una spiaggia pura di un 'isola con pochi turisti, solitaria e incontaminata.
Dopo pochi minuti che sei li, non vedi l'ora di tornare da dove sei venuto perchè ti manca il casino allegro dei cubani.

Cuba è la "casa particular", dove incontri ogni volta la tua famiglia, diventi il figlio di tutti e quando sanno che sei single hanno sempre una parente a cui accoppiarti, virtualmente s'intende.

Cuba è Martì, Cienfuegos, Che Guevara, rappresentati da statue severe e da proclami lontani, che però rappresentano appieno il grande orgoglio e lo spirito nazionalistico dei cubani.

Cuba è tetti distrutti nelle case e tetti perfetti in mattoni rossi sui cartelli della propaganda nazionale: non una scritta sui muri, non un graffito, tutto è stampato e posizionato ad arte.

Cuba è Playa dell'est, la spiaggia dei cubani, un carnevale di Rio quotidiano, dove il mare è il solo liquido maggiore in quantità del Ron che viene bevuto.

Cuba sono i bambini che ti guardano con occhi grandi in attesa di una tua maglietta o di un dollaro. Non c'è voce, ma solo quegli occhi limpidi che ti spiazzano e ti fanno sentire dalla parte sbagliata.

Cuba è cultura, alfabetizzazione, grande voglia di imparare e di confronto che purtroppo un oceano di mezzo rende difficile.

Cuba è un embargo assurdo, fuori dai tempi e da qualsiasi logica economica e politica, ma è grande dignità nel godere appieno del poco che si ha.

Cuba è la signora anziana che, stanca per il peso di una borsa, ti esclama "gracias mi amor" non appena l'aiuti.

Cuba è colore, vita, passione, generosità superiore a qualsiasi immaginazione, una casa accogliente in cui ho passato giorni stupendi.

Cuba sono due grandi occhi neri ed un viso bello come il contrasto tra mare e cielo in un giorno di fine estate, quando il sole va a morire. Un viso al quale donare il cuore sapendo che verrà custodito con cura fino al tuo ritorno.

Cuba, infine, è l'areoporto, che ti dice che stai tornando, un abbraccio forte e lacrime che scendono lente dagli occhi e ti fanno sentire il proprio calore sulla spalla. Lacrime che ti vengono donate come ricordo di una terra che ti ha voluto bene e che da quel momento comincerai ad amare.

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