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Extra

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EXTRA (1976)


Programmazione

Prima puntata: martedì 9 marzo 1976, ore 20.40, Rete 1 (durata circa 70')
Seconda puntata: martedì 16 marzo 1976, ore 20.40, Rete 1 (durata circa 85')

Soggetto

Originale televisivo di Lucio Mandarà
(basato su un fatto realmente avvenuto a Pascagoula, USA, nell'ottobre 1973)

Interpreti

Giampiero Albertini ... Charles Hickson
Luca Dal Fabbro ... Calvin Parker
Daniela Surina ... Diana Hyers
Vittorio Mezzogiorno ... Tom Hyers
Franca Nuti ... Janet
Mario Valdemarin ... prof. Joseph Allen Hynek
Giacomo Piperno ... prof. James Harder
Alessandro Sperlì ... Jim Crane
Marco Bonetti ... sergente Random
Giancarlo Maestri ... capitano Ryder
Bruno Cattaneo ... Lennox
Solvejg D'Assunta ... Blanche
Emanuela Barattolo ... Doris
Alfredo Sernicoli ... centralinista
Renato Mori
Ferruccio Amendola
Giorgio Biavati
Umberto Raho
Luigi Montini
Germano Longo
Gianni Di Benedetto
Gastone Bartolucci
Remo Foglino


Cast tecnico

Regia: Daniele D'Anza
scenografia: Maurizio Mammì
costumi: Antonella Cappuccio


Trama
Prima puntata
Nell'ottobre del 1973 la piccola comunità di Pascagoula, negli Stati Uniti, è turbata da una serie di eventi sconcertanti. Numerose persone sostengono di aver avvistato in cielo degli oggetti luminosi e velocissimi, di origine misteriosa. Nelle case, capita che i televisori si spengano tutti insieme per cause sconosciute. Diana Hyers, una giovane donna, è sconvolta per uno strano ed inquietante episodio che le è capitato alcune sere prima: rincasando, il motore dell'automobile le si è spento improvvisamente, e un sibilo assordante le ha fatto perdere i sensi; nella sua memoria c'è inoltre un vuoto di tre ore. Il marito Tom, agente di polizia, e la sorella Janet, giornalista presso il quotidiano locale, si mostrano increduli, ma nuovi fatti inspiegabili stanno per accadere...

Seconda puntata

Diana Hyers, cui è diagnosticato un esaurimento nervoso, viene avvicinata da un forestiero, Jim Crane, che la invita a non rivelare a nessuno lo strano incidente che le è capitato. Intanto la vicenda degli operai Hickson e Parker, che sostengono di essere stati rapiti da alieni e condotti a bordo di un disco volante, ha attirato a Pascagoula due noti scienziati, i professori Joseph Allen Hynek e James Harder, che intendono sottoporre i due uomini a un esperimento di ipnosi regressiva, per accertare la veridicità delle loro affermazioni. Janet, nel frattempo, affronta le autorità militari...

Lo sceneggiato

Tra i molti titoli che la Rai, per imprecisati motivi, sembra aver condannato all'oblio perpetuo, Extra di Daniele D'Anza è uno dei più bramati dagli appassionati (compreso, ovviamente, il sottoscritto).
Girato nell'autunno del 1975 (a due anni esatti di distanza dai 'fatti') e definito dal regista una 'cronaca sceneggiata', esso si basava su una misteriosa vicenda avvenuta negli Stati Uniti.
La mattina dell'11 ottobre 1973 a Pascagoula (Mississippi), gli operai Charles Hickson di 45 anni e Calvin Parker di 19 raggiungevano trafelati e in evidente stato di shock l'ufficio dello sceriffo Fred Diamond. "Erano terrorizzati - dichiarò questi in seguito - al punto che poco è mancato che venisse loro un colpo... Boccheggiavano letteralmente come se avessero visto il diavolo in persona". Ma i due non avevano visto il diavolo; secondo la loro quasi incredibile storia, essi sarebbero stati infatti avvicinati dagli occupanti (tre mostriciattoli alti circa un metro e mezzo, con la pelle grinzosa e grigiastra, bocche a fessura, piedi rotondi, braccia lunghe e mani simili alle chele di un granchio) di un disco volante ammarato improvvisamente dinanzi a loro al centro del fiume in cui stavano pescando. Paralizzati dal terrore, i due uomini sarebbero stati portati all'interno del velivolo dalle tre creature, e qui esaminati brevemente prima di essere lasciati liberi.
"Li conosco - disse lo sceriffo di Pascagoula - e so che non si ubriacano né si drogano".
Condotti presso una vicina base dell'aeronautica militare, Hickson e Parker furono sottoposti a una serie di accurati esami. Il professor James Harder, docente presso la facoltà di ingegneria dell'Università di Berkeley e consulente dell'APRO (Aerial Phenomena Research Organization, un ente civile di ricerca sugli UFO), sottopose i due operai a un esperimento di interrogatorio sotto ipnosi; anche il professor Joseph Allen Hynek, preside della facoltà di astronomia della Northwestern University, e consulente scientifico dell'aviazione americana sugli UFO, presenziò alla seduta. Il responso degli scienziati confermò l'attendibilità, o quanto meno la buona fede dei due testimoni; il professor Harder affermò:
"L'esperienza che hanno vissuto è reale. Sotto ipnosi, è praticamente impossibile simulare un sentimento di paura così forte", mentre Hynek fu leggermente più cauto: "Non ho alcun dubbio che questi uomini abbiano vissuto una reale, terrificante esperienza, del cui carattere fisico non sono peraltro certo".
Il 30 ottobre di quell'anno Charles Hickson accettò di sottoporsi al lie detector della Pendleton Detective Agency di New Orleans; la macchina indicò che il soggetto diceva la verità.
Insomma, una vicenda misteriosa e inquietante, che i due autori - lo 'scettico' Mandarà e il 'possibilista' D'Anza - cercarono di raccontare attenendosi ai fatti, evitando di sbilanciarsi in favore di un'interpretazione univoca. Lo sceneggiato fu ben accolto anche dagli 'addetti ai lavori': Roberto Pinotti, il maggior esperto italiano di questioni ufologiche, lo definì "ottimo".
Senonché, a rendere il tutto ancora più enigmatico, qualche tempo dopo la fine dello sceneggiato comparve su un settimanale (non dei più attendibili, per la verità) una sconcertante intervista rilasciata dallo stesso D'Anza, in cui il regista raccontava di strane telefonate e di presunti 'contatti' con misteriosi esseri (si veda in merito il terzo degli articoli riportati di seguito). Che dire? Una burla giocata al buon Daniele da qualche buontempone? Un astuto espediente per creare interesse intorno allo sceneggiato (che però era già terminato)? Un reale 'contatto' con entità aliene? Un bel mistero, questo lasciatoci da Daniele D'Anza: ma, dopotutto, era la sua specialità.

Rassegna stampa

Fantascienza con gli "extra"
(articolo redazionale, su "Il Secolo XIX", 4 marzo 1976, pag. 9)

Gli spaziali sono fra noi? Una serie di avvenimenti accaduti negli USA nell'ottobre del 1973, quando a Pascagoula (Mississippi) alcuni abitanti di quella comunità ritennero di aver avvistato alcuni UFO [...] e addirittura di esservi saliti a bordo, hanno ispirato una trasmissione televisiva in due puntate, Extra, realizzata dal regista Daniele D'Anza e sceneggiata da Lucio Mandarà [...]. Con questo lavoro D'Anza torna in tv a poca distanza di tempo dalla trasmissione dello sceneggiato La Baronessa di Carini, che ha ottenuto un notevole successo fra i telespettatori anche perché il regista aveva inserito nella duplice vicenda descritta diversi elementi di carattere 'magico' a lui particolarmente congeniali. In Extra D'Anza ricostruisce con rigore scientifico una storia riguardante gli extraterrestri: in questo caso passerà dal thrilling [...] al genere science fiction. D'Anza, soprattutto negli ultimi tempi, ha dimostrato di essere il più qualificato regista di lavori televisivi che trattano di fenomeni occulti, come Il segno del comando, e di vicende parapsicologiche come [...] ESP, basato sugli esperimenti autentici del veggente olandese Gerard Croiset.
"In un certo modo - afferma in proposito D'Anza - sono un sensitivo: certi misteri li afferro, li sento. Ne ebbi una conferma dallo stesso Croiset quando gli raccontai che da bambino avevo rilevato una serie di fenomeni di sdoppiamento. Per quanto riguarda l'esistenza degli extraterrestri, ad esempio, io ammetto la possibilità che esistano" [...].

Gli UFO, ci sono o no?
(di Ernesto Baldo, su "Stampa Sera", 9 marzo 1976, pag. 15)

L'ultima volta, se non andiamo errati, che in Italia esseri umani hanno ritenuto di vedere gli UFO è stato sabato 22 novembre dello scorso anno e la notizia arrivò dal corrispondente da Condove de "La Stampa": "Un oggetto volante sarebbe stato visto questa notte verso l'una nella bassa Val di Susa. Secondo alcuni testimoni aveva la forma di un sigaro, con le estremità colorate, ed emetteva una luce bianchissima. Il misterioso oggetto volante procedeva lentamente e senza far rumore a bassa quota in direzione sud". La visione per gli 'ufologi' può essere credibile se si considera valida la mappa del globo terrestre tracciata dallo studioso francese Aimé Michel dove sono indicate le zone sulle quali gli UFO sembrano passare con maggiore frequenza. Si tratterebbe di luoghi d'importanza militare e industriale e la Valle di Susa è compresa in una delle rare 'fasce' italiane. Dalla tesi di Aimé Michel nasce però il sospetto, sostenuto da altri ufologi, che gli UFO siano degli oggetti terrestri. D'altra parte a livello scientifico si continua ad affermare che nello spazio esistono degli oggetti volanti non identificati (UFO: Unidentified Flying Objects), ma non si è in condizioni di stabilire se sono costruiti da 'alieni' (denominazione sottratta alla fantascienza per indicare esseri extraterrestri) o se sono 'oggetti' terrestri prodotti dall'industria militare. Degli UFO si parlerà questa sera in televisione nella prima delle due puntate, dello sceneggiato Extra che prende lo spunto da un preciso fatto di cronaca avvenuto l'11 ottobre del 1973 a Pascagoula, nello stato del Mississippi, e che suscitò ampia eco in tutto il mondo. Due operai di un cantiere navale, Charles Hickson di 45 anni, e Calvin Parker di 19 anni, erano intenti a pescare sulle rive di un canale quando furono sottratti al loro hobby da 'strane creature' sbarcate du una misteriosa 'macchina volante' a forma di pesce. I due malcapitati trasportati a bordo della navicella da tre 'alieni', furono studiati attentamente, e poi rilasciati. Sebbene il rapimento sia avvenuto in un luogo attraversato da una grande autostrada e nessun automobilista abbia visto il 'pesce', la ricostruzione dei rapiti ha coinciso con una inspiegabile circostanza: per tutto il tempo che l'UFO è rimasto a terra nell'intera zona di Pascagoula si sono verificate interferenze nei sistemi elettronici, e i programmi televisivi si sono interrotti. Tutto tornò normale dopo il decollo. Nella ricostruzione televisiva, scritta da Lucio Mandarà e realizzata dal regista Daniele D'Anza, il ruolo dei due operai è stato affidato a Giampiero Albertini (Charles Hickson) e a Luca Del Fabbro (Calvin Parker), mentre gli scienziati Allen Hynek, direttore dell'Osservatorio Dearborn della Northwestern University, da tempo consulente dell'aeronautica militare americana per gli UFO e James Harder, docente di psicologia all'Università statale della California, che maggiormente si sono interessati ed hanno studiato il 'caso', saranno impersonati rispettivamente da Mario Valdemarin e da Giacomo Piperno. Sia pure rispettando le esigenze dello spettacolo, che il regista Daniele D'Anza non sottovaluta mai (sono stati inseriti nel racconto televisivo personaggi ispirati da altri 'avvistamenti'), l'autore e sceneggiatore di Extra, Lucio Mandarà, non prende posizione a favore o contro l'esistenza di oggetti volanti non identificati, ma si attiene alle tesi scientifiche, alle testimonianze e alle documentazioni finora raccolte dall'aviazione americana e da studiosi di differenti nazioni. Extra, dunque, è un'elaborazione di fatti di cronaca che consentono di esaminare il fenomeno degli UFO a vari livelli interpretativi: fisico, psicologico e sociologico. E proprio per obiettività nel finale della seconda ed ultima puntata (quella che andrà in onda martedì 16 marzo), Lucio Mandarà, attraverso la voce dell'attore che lo interpreta, farà dire allo psicologo di Pascagoula: "Quello che la gente dice di vedere è l'unico dato certo che abbiamo sottomano. Non c'è nessuna prova che gli UFO esistano, mentre la leggenda che gli abbiamo creato attorno - la leggenda delle creature nello spazio - è vera, è un mito che abbiamo visto nascere sotto i nostri occhi. Come psicologo, mi interessa solo questo. Ci sono problemi più importanti da risolvere su questa terra. Anche qui da noi. E dirò che, dal mio punto di vista, il fatto che la gente veda strani oggetti nel cielo è sintomo che le cose quaggiù non vanno bene, proprio niente bene". In realtà queste parole appartengono al 'testamento' lasciato da Carl Gustav Jung, il grande psicanalista. Esistono dunque questi UFO? Si ipotizza da anni l'esistenza, ma non esistono prove concrete. Negli stessi realizzatori di Extra c'è, a livello personale, una curiosa e discordante credibilità sul fenomeno degli extraterrestri.
"Non ci credo agli UFO - è la risposta di Lucio Mandarà - mi incuriosisce e mi interessa il fenomeno. Oggi l'ufologia è diventata una scienza. Ci sono gli 'avvistamenti' di primo, secondo, terzo grado; e poi ci sono i 'contatti' naturalmente più rari e preziosi. In certi momenti, dopo tutto quello che ho letto prima di scrivere Extra, sono possibilista - anche se conservo il mio scetticismo - soprattutto per il numero delle persone che hanno visto questi oggetti e che li hanno descritti prima che si riuscisse a fotografarli".
"Personalmente - sostiene il regista Daniele D'Anza - non escludo l'esistenza di oggetti e esseri extraterrestri. In particolare sulla vicenda di Extra devo dire che uno dei protagonisti, Charles Hickson, è un sensitivo eccezionale, tanto che il suo orologio non è mai esatto perché disturbato dalle lievi e frequenti scariche elettriche generate dal suo polso. È un fatto riscontrato dagli scienziati americani. Questo dimostra che bisogna avere una predisposizione particolare per ricevere certi messaggi".

Tutto è cominciato con una "strana" voce al telefono...
(di Anna Maria Mauri, su "Stop", n° 1434, 27 marzo 1976, pag. 29)


"Gli extraterrestri esistono e sono tra noi" afferma Daniele D'Anza regista dello sceneggiato televisivo del martedì sera, condividendo in tal modo il giudizio espresso dagli scienziati americani che hanno esaminato a fondo il 'caso' dei due operai di Pascagoula che avvistarono i dischi volanti. Ma è stata solo la parola degli 'esperti' e l'approfondito esame della materia a determinare questo convincimento? No! Daniele D'Anza, uomo di cultura oltre che di spettacolo, studioso di parapsicologia e di scienze occulte, ha ricevuto strane telefonate come se fossero di creature scese da altri pianeti. Tutto è cominciato fra la fine di settembre ed i primi di ottobre, quando sui giornali incominciarono ad apparire le prime notizie sul lavoro televisivo che Daniele D'Anza stava approntando e che sarebbe stato la cronaca fedele di un episodio realmente accaduto in America. Episodio ripreso da tutta la stampa mondiale che l'aveva ampiamente commentato, ma che aveva lasciato dubbi e perplessità. Da quel momento, dunque, la vita di Daniele D'Anza è stata sconvolta. Come? Perché? Persone vicine al regista hanno notato in lui un cambiamento profondo pur non riuscendo a identificarne la causa, sono convinti e consapevoli che 'un qualcosa' di misterioso e trascendentale coinvolge l'esistenza del regista, che con tutti però mantiene il massimo segreto. Incontro Daniele D'Anza nel suo appartamento in una zona residenziale di Roma. Silenzio ovattato, moquettes, quadri d'autore: un'atmosfera che favorisce il colloquio, che spinge alla confidenza.
"Non posso dirle tutto", comincia il regista, "perché ho promesso il silenzio. Le dirò quanto basta perché lei possa trarre le sue conclusioni. Non ricordo come è nata in me l'idea di portare sullo schermo l'episodio di Pascagoula. E la cosa è già di per sé strana, perché io ricordo sempre tutto. Ricordo solo che rimasi profondamente scosso da quanto lessi sui giornali. Fino ad allora mi ritenevo un 'possibilista', uno cioè che riteneva 'possibile' la vita su altri pianeti, ma ora, a distanza di appena sei mesi, ne sono certo. L'episodio che ho fedelmente ricostruito è ormai noto: due operai di una cittadina del Mississippi, intenti al loro hobby preferito, la pesca, sono stati sottratti da tre strani esseri e por-tati su un misterioso oggetto volante che loro hanno definito 'un pesce azzurro'. Ritornati sulla terra si sono affrettati ad andare dallo sceriffo della zona che li ha ascoltati con molto scetticismo. Sottoposti però a ipnosi regressiva da Allen Hynek, consulente dell'aeronautica militare per gli UFO, e da James Harder, docente di psicologia presso l'Università statale della California, il racconto è stato ritenuto vero in quanto le loro reazioni di paura e terrore non possono essere simulate in stato ipnotico. Un episodio che ha lasciato aperta la porta a mille congetture e ad infinite ipotesi. Mi sono appassionato all'accaduto, ho ascoltato le registrazioni delle confessioni dei due operai, ho studiato a fondo la materia".
D'Anza tace improvvisamente, consapevole che quanto mi ha detto non spiega il 'perché' del suo convincimento. Ma poi decide di mantenere la promessa e dirmi almeno qualcosa di più.
"Ho sempre toccato argomenti interessanti ed i miei lavori televisivi hanno appassionato il pubblico... Il segno del comando, La baronessa di Carini, ESP, per citarne solo alcuni e logicamente i telespettatori mi manifestavano la loro simpatia scrivendomi e raccontandomi episodi analoghi, esperienze dirette o indirette. Per Extra è stato lo stesso, e quando ho ricevuto la prima telefonata non mi sono sorpreso. La voce pacata, serena, era la voce di un uomo in pace con se stesso e con gli altri. Credevo volesse notizie sullo sceneggiato, credevo avesse telefonato per curiosità, ma già dalle prime parole la mia attenzione era tesissima. "Loro la ringraziano per quanto sta facendo - disse - ma attenzione, gli esseri che hanno rapito gli operai non sono extraterrestri, sono solo dei robot. Gli extraterrestri sono fisiologicamente e fisicamente uguali a noi": questa, in sintesi, la prima telefonata. Da quell'istante, e quasi ogni giorno, le telefonate si sono ripetute. Sempre voci di uomini, cinque o sei, uguali e ricorrenti, che mi illustravano esaurientemente i 'perché' di tanti fenomeni, che mi toglievano dubbi scientificamente, che mi promettevano segni tangibili per convincermi. Si proclamavano intermediari fra me e loro, questi esseri misteriosi erano venuti sulla terra in missione militare non per combattere, ma solo per mettere pace in questo nostro mondo travagliato".
"Lei ha creduto subito alle loro affermazioni, oppure ha pensato ad uno scherzo? E quali segni tangibili ha avuto?", dico, e probabilmente il mio tono è scettico, perché D'Anza mi guarda pensoso.
"È logico che inizialmente ho pensato allo scherzo di un mitomane, di un pazzo fanatico. Ma quando le telefonate sono state due, tre, quattro, e via di seguito, quando le voci si ripetevano con esasperante consuetudine, beh, allora ho incominciato a capire che non era uno scherzo. Che motivo c'era? Perché telefonarmi? Per esibizionismo? Se fosse stata una sola persona forse, ma erano in parecchi. Solo pochi giorni fa ho realmente scoperto il loro scopo: organizzare un incontro tra me e loro. Vede, gli intermediari non usano mai la parola extraterrestri, dicono loro. Mi hanno rivelato nomi e luoghi dove vivono alcuni extraterrestri sul nostro pianeta. Nomi e luoghi che io ho scoperto esistere veramente. No, non posso dirle di più, non mi chieda altro. Ho promesso".
"Ha intenzione di accettare l'incontro? E dopo, cosa farà dopo? Manterrà ancora il segreto o ci metterà a parte della sua esperienza?", gli domando, ormai conquistata dalla prospettiva di svelare un mistero così esaltante.
"Mi hanno posto come ultimo termine per l'incontro la fine dello sceneggiato. Vogliono che quando racconterò la verità, l'attenzione del pubblico, sensibilizzata per aver visto in televisione un episodio così allucinante, sia pronta a recepire ogni minimo particolare con cognizione di causa. Accetterò l'incontro? Non so. Da una parte vi è la curiosità, dall'altra la paura di cosa accadrà quando questa mia curiosità sarà esaudita".

Bibliografia

Data la dolorosa mancanza della 'materia prima', la maggior parte delle informazioni contenute in questo articolo sono state tratte da fonti secondarie.
Oltre ai tre articoli di giornale riportati sopra, sono stati consultati i seguenti due testi:
Roberto Pinotti, UFO. Visitatori da altrove, Bompiani, 1998;
A. Mickovic, M. Rossi, N. Vianello, Enciclopedia della fantascienza in tv, vol. 2, Fanucci, 2003.
Gli abbozzi di trama delle due puntate sono stati tratti da quotidiani dell'epoca.


Le immagini

1. Daniele D'Anza con Daniela Surina (Diana Hyers)
2. Mario Valdemarin (prof. Hynek) e Giampiero Albertini (Charles Hickson)
3. Franca Nuti (Janet)
4. Una scena della prima puntata: Parker e Hickson nell'ufficio dello sceriffo
(si riconoscono D'Anza, Luca Dal Fabbro, Giampiero Albertini e Marco Bonetti)
5. Uno schizzo del disco e dei suoi occupanti, basato sulla descrizione di Charles Hickson
6. I veri Hickson e Parker




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