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Oltre le porte dei sogni

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Sfogliare un libro di fiabe, più antico di chi l'ha letto, ha un sapore particolare. Ogni tanto il mio occhio si posa su una copertina rossa e non può fare a meno di riprenderlo in mano; mi batte sempre il cuore dall'emozione....pagina dopo pagina, la mia mente ritorna al passato e si sofferma su qualche foto che molto tempo fa aveva colpito la mia immaginazione. E' come fermare il tempo e volersi soffermare a guardare se siamo cambiati, se qualcosa ancora c'è, in un piccolo angolo del nostro cuore. Le pagine sono ingiallite, odorano di antico....com'è facile isolarsi dal mondo e trovarsi oltre le porte dei sogni....



La pastorella e lo spazzacamino

"Sopra di loro era il cielo, con tante stelle, e sotto, i tetti della città. Essi potevano guardare lontano, lontano"

Avete mai immaginato una notte stellata, magica, seduti sui tetti, a fissare la volta celeste, ricoperta di punti luminosi? Guardando quel disegno, pieno di poesia, e due esseri stretti a contemplare l'infinito, assorti nel silenzio della notte, io fantasticavo: volevo essere là, piccolo ed invisibile, accarezzato dalla dolce brezza notturna, per un attimo spettatore della creazione.



Il baule volante

"Rimasero seduti uno accanto all'altra, mentre lui le raccontava fiabe sui suoi occhi che erano come due splendidi laghi entro cui i pensieri ondeggiavano come palazzi; e raccontava della sua fronte, come se fosse una collina di neve con meravigliosi palazzi..."

Da bambino mi infilavo dentro un piccolo comodino: aprivo la piccola porta e rimanevo per metà dentro e metà fuori, come nella foto. Sognavo di volare e catturare le stelle, di guardare tutti dall'alto, di andare oltre il più profondo del blu. Un piccolo navigatore stellare.



La piccola sirena

"Allora il coltello le vacillò nella mano. La piccola sirena lo gettò nel mare e dopo aver guardato il principe ancora una volta, con occhi addolorati, si gettò nel mare ove sentì che il suo corpo incominciava a sciogliersi in schiuma"



La regina delle nevi

Osservate quel ragazzino che gioca coi soldatini...sullo sfondo una bambina, l'amica del cuore. E' anche per questo che dentro di me ho sempre avuto una passione per quei giocattoli e li ho conservati fino a d oggi.

E sui loro passi fiorì la primavera, suonarono le campane della chiesa ed essi riconobbero le alte torri della grande città dove abitavano. Entrarono nel portone della casa della nonna, salirono le scale fino alla cameretta.
Là tutto era al solito posto.
L'orologio faceva "tica tac" e le sfere giravano, ma non appena entrarono, si accorsero di essere cresciuti e diventati adulti.
Le rose del tetto erano fiorite e si affacciavano alla finestra spalancata; le piccole seggioline erano al loro posto, e Kay e Gerda vi si sedettero tenendosi per mano. Avevano dimenticato il freddo e vuoto splendore della Regina delle Nevi, che ricordavano come un incubo. La nonna seduta al chiaro sole di Dio leggeva la Bibbia: "Se non sarete come i bimbi non sarà vostro il Regno dei Cieli"

E Kay e Gerda, guardandosi negli negli occhi, capirono d'un tratto la vecchia canzoncina: "Le rose fioriscono e appassiscono lassù e noi vedremo il Bambino Gesù"

Erano seduti lì, adulti ma in fondo bambini, bambini nel cuore; ed era estate, una magnifica estate.




L'abete

I bimbi accorsero e si sedettero accanto al fuoco guardandolo e mettendosi a strepitare. "Puf paf!". Ad ogni scoppiettio, che corrispondeva ad un sospiro, l'albero ripensava alle giornate d'estate nel bosco, oppure alla notte di Natale, oppure alle notti d'inverno all'aperto, quando lucevano le stelle; ripensava anche alla notte di Natale e a Ciccio-Bomba, l'unica favola che aveva sentito e che aveva saputo raccontare; ed intanto si riduceva in cenere.
I ragazzi giocavano nel cortile, il più piccolo portava appuntata sul petto la stella dorata che era in cima all'albero quella notte felice.
Ma tutto ormai era passato.
L'albero era finito ed è finita pure la storia, finita così come finiscono tutte le storie.




Dentro l'anima

Foto, pensieri, parole...e quando si arriva alla FINE non rimane che richiudere lo scrigno dei ricordi. Depongo la mia memoria sulla libreria, accarazzendola...e mi accorgo di avere gli occhi lucidi, un pò trasognati. Domani aprirò la finestra e sentirò i soliti rumori, le solite voci, i soliti suoni...non ci saranno bauli volanti nè stelle da catturare...



(foto da: Fiabe - di Hans Christian Andersen - 1961 - disegni di Jiri Trnka)


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