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Il tesoro del castello senza nome

Articoli

Il tesoro del castello senza nome - Les Galapiats - (1969) (TV)

Regia di
Pierre Gaspard-Huit

Scritto da:
Pierre Gaspard-Huit

Cast:
Paul Anrieu .... Le pompiste
Audrey Berindey .... Vanessa
Gaëtan Bloom .... Byloke
Thierry Bourdon .... Patrick
Louis Boxus .... Brantson
Paul Clairy .... Le pique-niqueur
André Daufel .... M. Grantham
Marc Di Napoli .... Cow-Boy, alias Bruno
Jean Heselmans .... Santérioux
Frédéric Latin .... Pipper
Robert Lussac .... Le professeur Carteret
Georges Lycan .... Mac Donnel
Raoul de Manez .... M. Grantier
Beatrice Marcillac .... Marion
François Mel .... Lustucru
Frédéric Nery .... Franz
Philippe Normand .... Jean-Loup
Robert Party .... Reingold
Raymond Petra .... Grenwood
Guy Rena .... Le paysan
Etienne Samson .... Le capitaine Evrard
Francine Vendel .... Mme Grandier
Liliane Vincent

Prodotto da
Jan van Raemdonck


La storia

La scena è una colonia estiva nelle Ardenne Belghe, il Camp-Vert. Jean-Loup è l'ultimo arrivato, troppo perbene, diverso dagli altri. Ben presto pero' entra a far parte dei Cinghiali delle Ardenne dopo aver superato difficili prove: vincere una gara di go-kart bendato non è una delle più difficili...
Tra le immense foreste e le colline punteggiate da antichi castelli, un gruppo di adolescenti sta per venire trascinato in una grande avventura. Sei ragazzi e una ragazza: Jean Loup, Patrick, Bruno, Franz, Byloke, Lustucru e Marion-des-Neiges si lanciano, come fosse un gioco, alla ricerca del tesoro perduto dei Templari e ben presto si ritrovano coinvolti in misteriosi avvenimenti. Nei silenzi delle Hautes Fagnes, infatti, si alzano le sinistre rovine del Castello senza Nome. Attorno a questa reliquia dei tempi feudali, i ragazzi faranno scoperte su scoperte, sempre più inesplicabili, in grotte e sotterranei. Ma è tutto così strano ed inquietante che sorge, spontanea, la domanda: cosa si nasconde nel Castello senza Nome? In un’avventura mozzafiato, dalle cascate di Coo alle incredibili grotte di Han, sulle vecchie strade romane o seguendo i misteriosi sentieri dei Templari, i nostri sette, con coraggio ed astuzia, aiuteranno a catturare un gruppo di pericolosi criminali e recuperare l’immenso bottino di una rapina avvenuta a Londra.
(tratto dal sito della Yamato Video)

Un classico per ragazzi

Trasmesso in Italia per la prima volta nel 1972, in bianco e nero, questo telefilm a colori (per l'epoca, in Belgio, una rarità), costituito da otto episodi, entrò subito nei cuori e nell'immaginario di chi lo vide per la prima volta da bambino.
Due i personaggi indimenticabili: Bruno, il Cow-boy, e Marion, una bellissima ragazza bionda dagli occhi azzurri e dallo sguardo dolcissimo. Il primo era il capo di una "banda" che tutti i ragazzini avrebbero sognato di avere nel loro gruppo: sicuro di sè, deciso, coraggioso, leale, capace in tutte quelle cose, "inutili" per gli adulti, per le quali, però, tutti i bambini del mondo stravedono, come ad esempio lanciare un "lasso" con precisione e indossare un cappello da cow-boy che, come per i capi indiani, ne simboleggia il sacro status di "leader". La seconda, una ragazza adolescente canadese, riusciva involontariamente a far sospirare d'amore proprio quegli stessi bambini che, nel gioco della "banda", quasi sempre tendevano ad escludere o a limitare la partecipazione del sesso debole.
Ecco, dunque, che in un'unica produzione si possono trovare parecchi elementi che contribuirono al successo de "Il tesoro del castello senza nome": avventura (la ricerca del tesoro dei Templari), mistero (un castello enigmatico), cameratismo (la banda dei Cinghiali), aggregazione (il campo scout), senso di libertà (le grandi foreste), abnegazione, amicizia, coraggio e, ciliegina sulla torta, anche l'amore. Proprio quest'ultimo conferisce al telefilm un autentico marchio adolescenziale: non c'è passione, non c'è una autentica storia d'amore, ma una grande "cotta" tipica di quell'età; non è nemmeno un amore platonico, in quanto corrisposto, ma un gustosissimo gioco di intensi sguardi, affatto languidi, sapientemente proposto da un regista che sapeva fare il suo mestiere. Tutti i maschietti, indistintamente, si innamorarono di Marion e, per quel che mi riguarda, a distanza di tanti anni, è stato uno dei principali motivi dell'acquisto di questo DVD e di questo non me ne vergogno.

Sulle tracce della memoria

La mia prima impressione, dopo averlo rivisto (ma mi ricordavo ben poco), è stata abbastanza sorprendente: "non è un capolavoro", ho riferito all'amico Pholas, anche se poi ho subito corretto la mia sintetica recensione: "ha alcune ingenuità, ma figlie di un tipico telefilm per ragazzi, ma siccome la memoria storica non ha prezzo, avere quel DVD non è solo un piacere, ma anche un dovere".

In realtà, a mente fredda, ci si rende conto che quello che più conta non sono i particolari o una storia più matura e maggiormente strutturata: non è uno sceneggiato. Contano le atmosfere, il sapore del tempo andato, le immagini di un'età che ci è appartenuta per un breve attimo della nostra esistenza. Marion, nonostante tutto, è sempre come l'abbiamo vista: non esiste nè mai esisterà una Marion adulta. E "cow-boy" e tutti gli altri protagonisti, anche se oggi il tempo li ha trasfigurati, per noi sono e resteranno per sempre gli stessi di 35 anni fa.
E' l'esatto opposto di quando guardiamo le nostre foto di bambini: tutto sommato ci riconosciamo e lo accettiamo inconsapevolmente; un pò più difficile accettare i cambiamenti degli altri, di chi ha fatto parte della nostra vita per un breve periodo di tempo.

Pur nella sua dimensione di telefilm per ragazzi, gli ingredienti dell'avventura sono distribuiti a piene mani: "Il tesoro del castello senza nome" non ha pause e si gusta dall'inizio alla fine, anche per merito delle splendide ambientazioni naturali e per la simpatia dei protagonisti. Le quattro ore scorrono filate, senza cedimenti, e la fine di ogni episodio invoglia lo spettatore a continuarne la visione.
Mia sorella e mio padre, che non l'avevano mai visto, ne sono stati favorevolmente impressionati, definendolo "bello, divertente, simpatico"; credo che alla fine il loro parere conti più del mio, forse perchè figlio di ricordi alquanto annebbiati ed ancora legati a quel "bianco e nero" che lascia tracce indelebili e che difficilmente somatizza un cambiamento così drastico: se la "Freccia nera" fosse stata a colori, probabilmente molti personalissimi "flash" storici, come tante tessere di puzzle, non avrebbero mai avuto la loro giusta collocazione.

Scheda tecnica


Produzione: Yamato Video
Formato video 4:3
Colore
Due DVD
Extra disco 1: Presentazione e interviste
Extra disco 2: Casting, speciale restauro Yamato, sigle italiane di testa e di coda originali
Durata totale: 240 minuti (otto episodi di 30 minuti ciascuno)
Lingue: Italiano dual mono e francese dual mono
Sottotitoli: italiano
Audio: Dolby digital

Gli episodi

DVD 1
- A campo verde
- Un enigma nel libro di magia
- Il tesoro dei templari
- Sulla giusta traccia

DVD 2

- L'aereo messaggio
- Prigioniera nella torre
- La grande paura
- La cattura


Fonte copertina DVDRetro copertina DVDMenu DVDLa sigla inizialeJean-LoupMarionBruno, il Cow-boyLustucruPatrickBylokeFranzLa criptaPercorsi sotterranei

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